Quando il problema è l'attività in sé. Casi e soluzioni.
Da quando mi occupo di servizi di ideazione lavoro, dedicati allo sviluppo di idee per la costruzione e il posizionamento di progetti di attività autonome, mi sono resa conto di quante persone sono a caccia di informazioni e di consulenze dedicate alle strategia di promozione sui social, sul presupposto di non aver ancora trovato la giusta via per far arrivare il messaggio alle persone interessate. Questo vale sia per chi vende prodotti, sia per chi presta servizi. Il bisogno è altissimo, con la conseguenza che si sono moltiplicati i servizi di marketing "finale", anche se gran parte dei casi di attività necessitano di una revisione a monte.
Non sempre, infatti, il problema risiede nella strategia di promozione.
In molti casi, bisogna fare un passo indietro per scovare il reale ostacolo che impedisce all'attività di produrre:
spesso e volentieri il problema è proprio l'attività in sé
perché non è stata sufficientemente chiarita e sviluppata, in funzione dell'utilità dei potenziali clienti e del mercato di riferimento.
Questo non tocca la bravura, la qualità, la competenza, ma purtroppo queste caratteristiche non bastano se non sono declinate in un'attività chiara, specifica e comunicata in maniera altrettanto chiara e specifica, oltre che utile e funzionale a un bisogno delle persone. Ecco perché parlare di strategie di promozione può essere prematuro.
Prima il cosa poi il come.
è importante soffermarsi sull'attività quando:
A) Il tuo servizio o il tuo prodotto non risponde ad un'utilità reale sentita dalle persone. Esiste questa possibilità ed è meglio prenderla in considerazione. Flop di questo tipo sono stati commessi anche da grandi aziende e da famosi professionisti.
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Che cosa fare? Mollare tutto?
No, non è questa la mia proposta di soluzione, bensì una serie di passaggi più articolati che ti porteranno a trovare il modo:
1° passo diventa consapevole del problema e accetta che la tua idea non è così fantasmagorica
2° passo scandaglia approfonditamente il mercato di riferimento per conoscerlo nei bisogni che animano le offerte le quali, a loro volta, incontrano le richieste effettive e concrete
3° passo sulla base di quello che hai trovato, lavora sui correttivi del tuo servizio e del tuo prodotto, sviluppando nuove idee, senza tuttavia perdere la base di partenza se senti che è importante per te o che sarebbe troppo oneroso cambiare radicalmente.
B) il tuo prodotto o il tuo servizio è concretamente e oggettivamente utile, ma è uno tra i tanti, senza alcun tratto distintivo: purtroppo l'omologazione generalista non ripaga, salvo in qualche raro caso che ancora si vede nelle professioni tradizionali, dove il professionista è ben piazzato offline e ha creato il suo giro clienti di fiducia (in questo caso va bene così). Nel prodotto può funzionare in base al prezzo, ma diventa una guerra al ribasso che non porta a grandi risultati.
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In questo caso occorre lavorare sulla differenziazione, senza cadere in stravaganze che allontanano dalla utilità e dalla professionalità, ma individuando quel quid pluris o quel quid minus - a volte bisogna aggiungere, a volte bisogna togliere - che riesce a far notare la tua attività.
La differenziazione riguarda generalmente il prodotto o il servizio, ma soprattutto quando si tratta di servizi l'elemento distintivo può riguardare il personal branding e di questo parlerò più avanti.
C) Non è abbastanza chiara la tua attività perché non è una sola: fai tante cose insieme e le persone non capiscono che cosa offri e a chi parli. Questo problema riguarda generalmente i servizi.
Ci sono passata anche io e so quanto è importante rimediare. In questi casi vedo tre alternative, che in realtà sono molte di più, considerato che la terza opzione, per sua natura, apre la visione a molteplici varianti.
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Vediamo le tre soluzioni:
1) scegliere (rinunciare a qualcosa) - so quanto è difficile e per quanto sia il rimedio più produttivo, non è quello che vuoi percorrere perché probabilmente ti piace tutto e la rinuncia non è proprio nelle tue corde;
2) segmentare: tenere le attività separate in maniera stagna - richiede molta pazienza e impegno, perché dovrai curare ogni attività separatamente. A mio parere è fattibile per non più di due segmenti;
3) accorpare, riunire ed integrare sotto un MINIMO COMUNE DENOMINATORE, un elemento che accomuna tutte le attività e che può essere:
- il tuo talento per eccellenza che impieghi in ciascuna delle attivitàoppure
- un'utilità comune che caratterizza tutte le le attività
- ancora meglio se talento e utilità si incontrano perfettamente (altrimenti bisognerà lavorare anche su questo)
Quando riesci a fare questo non hai rinunciato a nulla e non devi nemmeno duplicarti: è la soluzione che asseconda sia il tuo gradimento interno (puoi fare tutto insieme) che il gradimento esterno (le persone finalmente capiscono cosa fai e diventano tue clienti).Questo passaggio richiede osservazione, esplorazione e soprattutto ideazione.
Ecco perché mi piace un sacco trattarlo.
Ci vediamo nei prossimi articoli dedicati ai correttivi di personal branding e comunicazione.
Perché quando parliamo di attività abbiamo almeno due fattori da collocare sul mercato e da far arrivare davanti alle persone interessate:
1) IL SERVIZIO O IL PRODOTTO
2) TU CHE VENDI IL SERVIZIO O IL PRODOTTO