Business e libertà.
- Lavori come dipendente e sogni la libertà? Hai iniziato a costruire un piano B di lavoro autonomo e vorresti fare il salto? Hai già fatto il salto, ma le cose non vanno come ti aspettavi?
Se vivi una di queste situazioni, ci sono alcune cose che vanno conosciute e che riguardano proprio la libertà, ma in un senso diverso da quello che probabilmente hai considerato fino ad ora.
Hai sempre pensato che lavoro autonomo sia sinonimo la libertà a vario titolo: libertà
del tuo tempo, libertà di decidere, libertà di esprimere i tuoi
valori, la tua vera vocazione e le tue modalità di operare, libertà finanziaria etc.
Partiamo subito dal presupposto che tutto è possibile e l'idea non è così sbagliata, ma il binomio business e libertà non è automatico, richiedendo, invece, molto tempo di sperimentazione e di maturazione, con un impegno costante e una salda attitudine all'accettazione del rischio.
Per questo ho deciso di dedicare un articolo a quello che ti serve nella fase di mezzo, nel periodo necessario di start up, parlando proprio di libertà, ma non già come libertà fine ultimo di risultato (la libertà a cui aspiri), ma la libertà che ti occorre come mezzo indispensabile per raggiungere i tuoi obiettivi (la libertà di partenza).
E la libertà di cui parlo ha almeno 5 declinazioni. Vediamole insieme.
Business e libertà nella libera professione. Le 5 L per avviare un'attività.
La partenza della tua attività dovrebbe essere sorretta da queste 5 L, da queste 5 libertà:
libertà dal giudizio
libertà dall'aspettativa
libertà economica
libertà dal tempo
libertà di espressione
1) Libertà dal giudizio.
Per partire bene devi lasciare fuori dalla porta il giudizio: il giudizio che dai a te stesso/a e il giudizio che temi di ricevere dagli altri.
Queste forme di pensiero sono molto pericolose e bloccanti.
L'auto-giudizio è una forma di svalutazione personale che incontro spesso in chi è alle prime armi e anche in chi è già partito ed è rimasto deluso.
Il tema autostima viene a galla in vario modo:
- come problema radicato della persona
- come problema di ritorno, nel senso che anche la persona più sicura del proprio valore, si trova a nutrire dubbi quando l'attività non parte per niente, sulla scia di modelli di business distorti che fanno pensare che se qualcosa non funziona, non può essere che colpa tua. In questo caso, non è un problema di autostima, ma un problema di educazione al business, imparando ad usare un approccio diverso.
In entrambi i casi, le declinazioni più frequenti sono comunque queste: il non sentirsi abbastanza bravo/a, in non sentirsi all'altezza, il tutto condito con un costante confronto con chi è già più avanti.
Se senti che questa forma pensiero diventa prepotente, occorre affrontarla, cercando di capire se è un problema personale o se è un problema di ritorno, perché l'autostima ti serve per mantenere la motivazione e per nutrire le energie necessarie per lo sviluppo professionale.
La paura del giudizio degli altri è un altro lato della medaglia del tema, anche se nasce quasi sempre da un falso problema.
In fondo l'opinione che davvero conta per te è quella delle persone vicine che fanno parte della tua vita e qui il punto non è il giudizio:
mi sostengono o non mi sostengono in questa iniziativa? ne abbiamo parlato accuratamente o non lo abbiamo fatto? è ecologico il mio obiettivo tenendo conto di tutte le sfere della mia vita?
Se il punto è questo e senti che qualcosa stride tra il tuo cambiamento e i tuoi cari, forse il problema è nella comunicazione o nella valutazione del tuo progetto o nella relazione, ma non si tratta di una questione di giudizio. Affronta i problemi uno per volta per quello che sono con i mezzi che ti servono. La tua attività non è bloccata da una generica paura, ma da qualcosa che va compreso meglio.
Del tutto superabile è poi il problema del giudizio degli altri in generale, perché anche se tendiamo a non vederlo esiste un qualcosa di radicato che caratterizza ogni persona e si chiama egocentrismo, nel senso che tutti siamo ego centrati.
Che cosa vuol dire?
Vuol dire che agli altri, conoscenti o sconosciuti, non importa nulla di quello che fai, non sono lì al varco per deriderti o per criticarti, perché a loro importa solo di loro. Quando rompi il ghiaccio lo percepisci subito che funziona così. Quindi il mio consiglio è proprio questo: parti e verificalo tu stesso.
2) Libertà dall'aspettativa.
Questa libertà fa davvero fatica ad accompagnare un progetto, ma è fondamentale più di qualunque altra libertà, perché l'avvio di un'attività richiede tempo di maturazione e l'aspettativa è nemica del tempo e degli stessi obiettivi.
Non mi stancherò mai di dirlo, perché purtroppo si è formato un filone di marketing che ha bypassato completamente questo concetto e ha indotto le persone a credere che si possa partire da zero e diventare professionisti alto pagati in pochi mesi. Naturalmente qualcuno c'è riuscito, soprattutto chi propone questi servizi e anche qualche cliente, ma si tratta di numeri che non costituiscono la regola e soprattutto non generano business stabili, con un approccio flessibile capace di affrontare il normale cambiamento con cui bisogna fare i conti periodicamente.
Queste idee distorte purtroppo stanno diventando radicate e generano tantissima frustrazione in chi non riesce ad ottenere velocemente, quando basterebbe capire che quello che è accaduto è la normalità e si tratta solo di ripartire con un approccio moderato e realistico, facendosi aiutare quando serve e nella parte in cui serve.
3) Libertà economica.
Per reggere il tempo di maturazione di un'attività bisogna avere le spalle coperte e quindi avere disponibilità economiche adeguate e/o la disponibilità personale a fare qualche rinuncia.
Se manca questo aspetto, nella migliore delle ipotesi la frustrazione è davvero dietro l'angolo, con il rischio di perdere anche le altre libertà: l'aspettativa di riuscita si trasforma in un bisogno impellente economico ed è difficile far tacere l'auto-giudizio in questi casi.
Ecco perché, se non hai una rendita extra o un supporto familiare o una certa disponibilità patrimoniale, prima di lasciare un lavoro da dipendente per un piano B ancora da testare, sarebbe opportuno avviarlo in parallelo. So che è faticoso, ma è l'unico modo per supportarti nel frattempo. Vedi il tuo lavoro che non ti piace, come il tuo alleato investitore.
Può essere importante lavorare anche su questo aspetto: fare pace con il tua lavoro per mettere le fondamenta della tua attività.
4) Libertà dal tempo
Il tempo è un tema caldo e conosco tutte le obiezioni.
Ma se non posso lasciare il lavoro, devo occuparmi di casa e famiglia, quando trovo il tempo di avviare la mia attività?
Il tempo è davvero merce preziosa, perché in effetti corrisponde alla tua vita e qui sta il punto: che cosa è importante per te nella tua vita? quali sono le tue priorità?
Se il tuo progetto di lavoro autonomo rientra nel novero, il tempo è sicuramente essenziale e per trovarlo occorre avere chiara la motivazione, avere chiaro il perché, verificarlo e sentirne la padronanza, accompagnando il tutto con una migliore organizzazione della vita quotidiana.
Questo, non a caso, è un lavoro propedeutico che mi trovo a fare spesso con le persone che si rivolgono a me per essere supportate nella loro partenza professionale e nella definizione del brand. Una buona organizzazione personalizzata può ridare velocemente quel senso di libertà e si riesce ad operare proficuamente anche sul resto.
5) Libertà di espressione
Questo è un concetto più sottile, ma molto importante perché tocca spesso le attività partite da poco tempo.
La libertà di espressione si traduce nella libertà di potersi promuovere pienamente, di far capire chiaramente al potenziale cliente che cosa puoi offrire, come la pensi e qual è la tua precisa posizione in rapporto ai temi del tuo settore e alle modalità di operare.
La libertà di espressione è anche libertà di posizionamento, già difficile da acquisire sotto il profilo della consapevolezza del come posizionarsi (e qui sta il cuore del mio lavoro), rischia di essere minata tutte le volte che temi di entrare in conflitto con la tua audience o con tuoi colleghi. In tutti questi casi stai castrando la tua voce.
E qui non è la paura del giudizio a farla da padrona, ma è la paura di perdere qualcosa o qualcuno (clienti, rapporti professionali, collaborazioni etc.).
Come si supera questo aspetto?
Sotto il profilo dell'audience, occorre accettare il principio super gettonato, ma poco capito in profondità, che non piacere a tutti è solo un bene: attirerai le persone che sono in linea con il tuo modo di lavorare e non nutrirai aspettative che non puoi soddisfare. L'unico suggerimento che posso darti è quello di sperimentarlo in via diretta. Inizia a divulgare con libertà, dicendo come la pensi sui tuoi temi e le persone che arriveranno saranno i tuoi migliori clienti.
Sotto il profilo del conflitto con colleghi, occorre valutare bene le collaborazioni e le alleanze che spesso possono nascere nella fase di start up. Se in linea di massima sono positive e possono avere la funzione di sostegno reciproco, di sano confronto e anche un modo per crescere, non lo sono più quando hanno l'effetto di limitare la piena espressione della tua attività.
Come accade?
Accade che finisci per non dire cose importanti perché sai che quelle cose di te potrebbero dar fastidio a qualcuno, perché qualcuno potrebbe prenderla sul personale, potresti arrivare anche a nascondere tue competenze per lasciare spazio all'altro. E ti trovi a far così perché se non lo fai, vieni subito incolpato di qualcosa.
Tutto questo, non solo può essere altamente fastidioso, se non addirittura doloroso, ma limita fortemente anche la crescita della tua attività. Mentre vivi dentro queste paturnie e questioni, stai perdendo clienti, perché stai nascondendo qualcosa di te che potrebbe essere rilevante.
Quindi il mio suggerimento è solo questo: valuta bene quando qualcuno ti propone qualcosa e se hai dubbi, lascia perdere, declina l'invito e prosegui in solitudine che ce la fai anche meglio.
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Questi sono i miei suggerimenti di Libertà: 5 preziose L da coltivare, nutrire e ricordare.
Mentre procedi con i tuoi progetti, prova a sentire cosa senti a riguardo e inizia a lavorare sull'area più debole di queste libertà. Il recupero delle libertà non preclude di lavorare contemporaneamente al tuo progetto, anzi sarà molto più proficuo lavorare nella costruzione del tuo business insieme ad una corretta educazione al business.
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